Benvenuti alla Festa della Luna !
Una ricorrenza che cade ogni anno poco prima dell'equinozio di
autunno e corrisponde al momento in cui la Luna è più vicina alla terra, si
presenta nel suo stadio più luminoso e rotondo ed è anche il momento in cui la terra
e la donna, percepiscono forte la Sua energia."
Quest'anno abbiamo deciso di condividere con gli ospiti la
leggenda della danzatrice e dell'arciere che accompagna ogni anno la festa
lunare (potete leggerla per intero all'interno della descrizione della festa che
si è tenuta lo scorso anno), e abbiamo toccato un altro aspetto, intimamente
legato alla storia di questo Samgha: il
grande valore della donna all'interno della tradizione e il suo rapporto con la
Luna, dispensatrice di forza e saggezza.
" Si narra di un antico villaggio di donne libere,
guerriere, radunate alla dolce luce della Luna, Lei che guida la linfa vitale
nei loro corpi così come guida le maree . . . "
" . . . il tempo della Luna è quello delle ombre, dove
non ha più molta importanza il fare, ha importanza l'Essere, è il tempo dello Spirito,
il momento magico in cui tutti coloro che sono stati vengono per un bacio e i
vivi attingono con riconoscenza gocce di sapere. Lei, la principessa color
della giada, col suo bagliore mi ricorda tanto l'attimo che precede
l'ispirazione che ci abbaglia, apre uno spiraglio tra la nostra terra e luoghi
lontani . . ."
Ispirazione e intuizione fanno parte di quella saggezza
profonda a cui la donna può naturalmente attingere, laddove prende possesso
della sua vita. Quando è libera dal condizionamento . . . la donna è una forza
! E' curiosa, resistente, sa prendersi cura, è esperta nell'arte di adattarsi a
circostanze sempre mutevoli, la donna è coraggiosa, è disposta a tutto per ciò
in cui Crede. Secondo la Tradizione questa grande saggezza, questa grande
Energia, viene donata alla donna proprio dalla Luna.
Per accogliere quindi l'arrivo della Luna e i poteri della
donna Sua protetta, in questa giornata abbiamo pensato fosse l'occasione giusta
per ammirare l'arte di due danzatrici tailandesi.
Una danza antica, per secoli definita "divina",
manifestazione sublime di femminilità e spiritualità.
Le ballerine hanno eseguito quattro danze differenti, con
musiche e costumi tradizionali .
La prima danza "Pimpa" manifesta a pieno la capacità
della donna di sostenere ed incoraggiare colui che si accinge verso un percorso
di crescita interiore.
La seconda danza si chiama "SàLeTe", il nome di
tipici fiori tailandesi che vengono donati nei giorni di festa all'interno dei monasteri.
La danza mette in risalto l'eleganza della donna che decora il suo corpo e il
suo viso con questi bellissimi fiori colorati.
La terza "Wuorachèt" viene danzata per onorare
luoghi sacri in occasione di feste e cerimonie dal grande valore simbolico.
La quarta danza "Pòmlanh" ritmata e vivace, è
caratteristica delle feste in cui si desidera alimentare positività e gioia.
Durante il pomeriggio un appartenente al Samgha ha letto una
poesia (scritta da un autore anonimo) di grande intensità e bellezza, creando
un momento veramente unico:
Per tutte le violenze consumate su di lei
per tutte le
umiliazioni che ha subito
per il suo
corpo che avete sfruttato
per la sua
intelligenza che avete calpestato
per
l’ignoranza in cui l’avete lasciata
per la
libertà che le avete negato
per la bocca
che le avete tappato
per le ali
che le avete tagliato
per tutto
questo
in piedi,
Signori, davanti a una Donna.
E non
bastasse questo
inchinatevi
ogni volta
che vi
guarda l’anima
perché Lei
la sa vedere
perché Lei
sa farla cantare.
In piedi,
Signori,
ogni volta
che vi accarezza una mano
ogni volta
che vi asciuga le lacrime
come foste i
suoi figli
e quando vi
aspetta
anche se Lei
vorrebbe correre.
In
piedi, sempre in piedi, miei Signori
quando entra
nella stanza
e suona
l’amore
e quando vi nasconde
il dolore
e la
solitudine
e il bisogno
di amare.
Non provate
ad allungare la vostra mano
per aiutarla
quando Lei
crolla
sotto il
peso del mondo.
Non ha
bisogno
della vostra
compassione.
Ha bisogno
che voi
vi sediate
in terra vicino a Lei
e che
aspettiate
che il cuore
calmi il battito,
che la paura
scompaia,
che tutto il
mondo
riprenda a girare tranquillo
e sarà
sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la
mano per tirarvi sù
in modo da
avvicinarvi al cielo
in quel
cielo alto dove la sua anima vive
e da dove,
Signori,
non la
strapperete mai.
Anonimo
Sono realizzate con farina, uova fresche, ripiene di pasta di
fagioli azuki rossi e semi di loto. Un dolce che rappresenta ancora una volta
la capacità della donna di prendersi cura . . . di scegliere come abbinare cibi
che allietino in palato e contengano proprietà curative.
Eravamo più di cento persone, l'armonia si respirava
nell'aria, una serenità condivisa . . . e questo, a nostro avviso, è il modo
più semplice e vero, per onorare la Vita
in ogni Sua forma !